Organizzazione dei Primi Giorni di Scuola
La scuola dell’infanzia segue il calendario scolastico della regione Veneto, ma i primi giorni di scuola sono pensati e organizzati dal team docenti affinchè l’inserimento dei più piccoli e il rientro dei bambini medi e grandi sia il più rispettoso possibile dei loro tempi e bisogni.
I primi giorni sono dedicati all’inserimento dei bambini piccoli o comunque dei nuovi iscritti, segue nei giorni successivi prima l’ingresso dei “grandi” all’ultimo anno di frequenza, ed infine i “medi” al secondo anno di frequenza.
Piccoli Consigli
E’ importante che l’inserimento alla scuola dell’infanzia sia graduale, ecco perchè nei primi giorni il bambino resterà a scuola un paio d’ore in modo da consentire un ambientamento senza forzature. L’inserimento durerà circa 15 giorni durante i quali si raggiungeranno piccoli step (a scuola con i coetanei, pranzo, riposo pomeridiano).
Per favorire un buon inserimento del bambino è fondamentale l’azione positiva dei genitori:
- essere consapevoli che ci potranno essere piccole regressioni durante l’inserimento o reazioni come il pianto che indica la paura di trovarsi in un posto nuovo con persone sconosciute. Il pianto va accolto e compreso e non colpevolizzato. Se al mattino il bambino piange, è meglio portarlo a scuola continuando a rassicurarlo sul vostro ritorno e del fatto che alla sera gli dedicherete del tempo esclusivo per coccole e giochi;
- cercare di far frequentare il più regolarmente possibile , poichè per i bambini è importante la continuità;
- al momento dei saluti, affidate serenamente il bambino all’insegnante;
- dimostrare entusiasmo nei confronti della nuova esperienza;
- parlare della scuola come luogo dove il bambino potrà fare nuovi incontri, divertirsi e imparare tante cose;
- rassicuratelo nei momenti di sconforto e rendete partecipe l’insegnante delle sue difficoltà. Insieme si troverà la soluzione del caso;
- rispettare gli orari scolastici: educherete i vostri bambini alla puntualità e al rispetto altrui;
- aiutate il bambino ad acquisire quelle piccole autonomie che lo faranno sentire in grado di gestire l’inserimento a scuola:
- usare cucchiaio e forchetta
- fare pipì da solo (senza pannolino)
- lavarsi ed asciugarsi le mani
- saper formulare semplici frasi
- accettare gli eventuali suggerimenti delle insegnanti: sono professioniste dell’educazione e parlano nell’interesse del bambino.
Piccolo approfondimento:
Nel momento del distacco, alcuni bambini manifestano fatica, contrarietà o tristezza. Spesso lo fanno in modo plateale perché essendo piccoli sono ancora impulsivi, estremi, fortemente emotivi e tendenzialmente irrazionali. Non si tratta di difetti, ma di caratteristiche tipiche della loro fase di sviluppo. La crisi è la reazione al “segnale di allarme” che la separazione scatena in loro e della scarsa capacità di autoregolazione emotiva.
Una delle principali cause di disagio nei bambini è la sorpresa, il fatto di arrivare ad un evento impreparati. Perciò possiamo aiutarli raccontando in anticipo quello che deve accadere anticipando sia i fatti che le possibili emozioni che li accompagneranno:
“Domani andrai a scuola. Ci sarà la maestra Maria. Chissà come sarà la classe, chissà di che colore avrà le pareti. Sarà un giorno emozionante. Forse sarai un po’ felice di incontrare nuovi amici e un po’ triste di non poter stare con me tutto il giorno.”
Quando poi arriva effettivamente il momento della separazione è importante cercare di avere un atteggiamento sereno e rassicurante:
“Ora vado. Tu resti fino al pranzo poi ti viene a prendere il nonno. Ci vediamo a casa nel pomeriggio e stasera mangiamo le cotolette. Ciao, ti voglio bene.”
Se il bambino o la bambina entra in crisi è importante accettare i suoi sentimenti esprimendo comunque la tua fiducia per il caregiver di riferimento. I bambini più piccoli usano il genitore come base: la tua serenità è la base per la sua. La sicurezza in te dà il coraggio per allontanarsi. I tempi sono personali, ma meglio che l’adulto non abbia fretta perché questo potrebbe creare stress e tensioni. Una volta iniziata la scuola dell’infanzia ,invece, è meglio non prolungare la tua permanenza, è probabile che non aiuterebbe. Quello che vogliamo è che i bambini si riprendano e riescano ad andare avanti con la loro giornata. Per questo dobbiamo affidarli alle cure della maestra (o chi per lei) sapendo che in quel momento il compito di consolare e incoraggiare è suo.
“Va bene anche piangere se vuoi. Adesso sarà Maria a occuparsi di te, lei è dolce e affettuosa e so che troverete il modo di stare bene.”
EVITARE invece i seguenti atteggiamenti negativi:
- evitare di portarlo a scuola e riportarlo subito a casa se piange;
- evitare frasi tipo “se ti comporti bene domani starai a casa” o ” se fai il cattivo, starai tutto il giorno a scuola”;
- evitare di promettere ciò che non si può mantenere, ad esempio “la mamma va un attimo in bagno e poi torna”;
- evitare di nascondersi per vedere quello che fa con il rischio che il bambino vi veda;
- evitare di sostare alla porta della classe troppo a lungo, dimostrandosi incerti sul da farsi;
- evitare il confronto con gli altri bambini, ad esempio: “guarda che bravo quel bambino che non piange!”, il messaggio che gli state dando è che il vostro bimbo non è “bravo” perchè sta piangendo, in realtà sta solo buttando fuori la sua emozione, e in quanto tale va rispettata.
Gli incontri con gli altri bambini:
Per la prima volta il piccolo entra in un gruppo di pari e non. Insegnanti e genitori devono aiutarlo molto in questo primo “inserimento nella società”, Non drammatizzate se torna a casa con un graffio…sono cose che possono capitare, specialmente all’inizio dell’anno scolastico. Se il disagio si ripete, non esitate a parlarne con le insegnanti: la COLLABORAZIONE tra scuola e famiglia è fondamentale per la riuscita del progetto educativo.